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E' OK esser tristi (anche a Natale)

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Andrò controcorrente. Contro Michal Bublé, contro le pubblicità dei pandori, contro la predica del prete, contro lo “spirito natalizio”. Non che odi il Natale, tutt'altro, ne amo le tradizioni, i cibi, le canzoni, le luci. Amo l'albero ed il presepe (eppure no, non voto il capitano!). In verità, col titolo ho già detto quasi tutto ciò che avevo da dire. E “Natale” è solo un pretesto per attirare i vostri clic, potete sostituirlo con “Pasqua”, “capodanno”, “qualsiasi giorno dell'anno” e il messaggio sarebbe sempre lo stesso: a volte è semplicemente giusto essere tristi. Alle emozioni non interessa il calendario, al tuo cervello (o cuore, se volete esser romantici) non interessa se è Natale quando sei infortunato, ti han lasciato, ti senti solo, stai toppando gli esami o ti sembra di aver toppato la vita. Se c'è una cosa che la musica indie sembra aver sdoganato (Oddio, fin troppo) è la tristezza. E non c'è bisogno di Inside Out per dirlo: è OK essere tri