Di Pietra e di Fango
Partire è un po' morire, si dice. E la Porte di Pietra era, è, innanzitutto questo: un viaggio, un lungo anello in luoghi tanto dietro l'angolo quanto sperduti e selvaggi e, soprattutto, dentro sé stessi. E d'altronde non ci si potrebbe aspettare niente di meno da un pioniere italiano del trail running come questa gara. E' ultra trail delle origini, una corsa dura ma senza la ricerca (ora forse troppo di moda) dell'estremo: 71 chilometri di sentieri a tratti docili e a tratti cattivi, selvaggi e, soprattutto, in autosufficienza alimentare. Ovvero niente cibo e ringrazia se trovi dell'acqua, che la natura non è un ristorante con pasta, minestra e crostatine. Insomma, non una gara qualsiasi. Così, la curiosità, la voglia di alzare l'asticella e la ricerca di un'esperienza nuova più che di una gara a perdifiato hanno avuto la meglio sulle incertezze sulla preparazione, sui piccoli ma ricorrenti infortuni e passi indietro degli ultimi mesi e anche