Birra, trail tapascioni ed asceti
Quello dello sport
amatoriale è un ambiente affascinante, che stupirebbe qualsiasi
antropologo. Andate alla partenza di una gara di corsa, di ciclismo,
di sci, e vedrete un mondo di colori, di espressioni, di risate e di
tensione. Eppure, se mi perdonate l'approssimazione, penso che si
possan far rientrare quasi tutti gli atleti in due grandi categorie,
gli agonisti e i tapascioni. E a decidere in che categoria rentri una
persona non sono i risultati: è un bicchiere di birra!
Proprio così, non c'è
niente di più significativo del carattere sportivo di una persona di
come si pone di fronte ad una birra. Essendo cresciuto guardando il
Giro d'Italia, ho presente mille interviste a ciclisti tiratissimi
che raccontano di come lo spumante di capodanno sia l'ultimo brindisi
della stagione, fino ad obiettivi stagionali ottenuti ed archiviati..
Ma loro sono professionisti, è un altro mondo. Eppure anche nel
mondo amatoriale ho assistito ad eterni scontri tra i virtuosi, che
non toccano alcol prima o dopo un allenamento (figuriamoci una gara!)
chi non vede l'ora di arrivare al bancone e buttar giù una media.
Il Trail running è un
mondo un po' a parte, lo “spirito trail” avvicina molto le due
categorie, e va a creare una sorta di sottoinsieme, perchè nel trail
sono tutti un po' tapascioni (e beoni) in fondo. Il venir meno di
questa mia classificazione mentale mi ha spinto a provare a far
chiarezza sul delicato rapporto tra alcol e sport.
Voglio affrontare
innanzitutto un'affermazione che ogni tanto raggiunge le mie
orecchie, brandito spesso dai tapascioni (nella mano libera dal
bicchiere): “Ho letto da qualche parte che la birra è meglio
dell'acqua dopo un allenamento”. Premesso che mi fan sempre
sorridere il “ho letto” ed il “fa meglio”, vediamo cosa può
significare: essendo una sorta di “succo di orzo e luppolo” la
birra contiene 1) alcuni micronutrienti e 2) qualche zucchero che in
acqua sono scarsi od assenti. Quindi si è teoricamente vero che
reintegra meglio dell'acqua sia le perdite saline sia le scorte di
glicogeno consumate nell'esercizio, ma reidrata meno dell'acqua, a
causa dell'alcol che contiene (l'alcol ha un effetto diuretico). Si
tratta di valori tuttavia davvero risibili, e reintegrabili in altri
modi più comodi ed efficaci. Dobbiamo infatti ricordare che l'alcol
ha i piccoli “contro” di fornire una certa quantità di calorie
“inutili”, aumenta lo stress ossidativo e inibisce la sintesi
proteica successiva ad un pasto, rallentando così il recupero e
diminuendo e l'efficacia di un allenamento (ma questi effetti
negativi sono minimi per quantità limitate es. fino a due birre
leggere)
C'è bisogno di parlare
del durante la corsa? Gli effetti sui movimenti e sui tempi di
reazione sono noti e sperimentati da tutti, inoltre l'alcol altera la
termoregolazione, portando ad
avere un cattivo funzionamento di quei centri del cervello grazie ai
quali si ha la corretta regolazione della temperatura del corpo. Lo
stesso discorso può quindi portare a sconsigliare l'assunzione di
alcolici prima di una gara (anche la sera prima, specialmente
considerando che molti trail lunghi partono presto la mattina), per evitare
da un lato che ci
siano meno riserve d’acqua proprio quando c’è il rischio di
rimanere disidratati e dall'altro che si aggravi una situazione che, in montagna ed in condizioni di
fatica elevata, porterà già al limite il nostro organismo.
A questo punto l'agonista
starà sorridendo compiaciuto, mentre il tapascione si sta leccando
la schiuma dai baffi, noncurante; quindi quali conclusioni possiamo
trarre? Ancora una volta è una questione di carattere. Per gli
atleti più forti, alla ricerca del “marginal gain” in ogni
dettaglio, l'alcol rimarrà un tabù, un lusso da off-season, bene,
ma per gli altri, gli umani?
Beh, da una parte
l'invito è a non nascondersi dietro a fantomatici benefici di vino e
birra (sul serio, antiossidanti e minerali si trovano tranquillamente
in altri mille alimenti) ed a ricordarci che siamo tutti atleti
quando ci allacciamo le scarpe, a prescindere dai risultati o dagli
obiettivi che si vogliono ottenere e, non neghiamolo, a tutti fa
piacere migliorare, andare più forte, stare meglio, e in questo
qualche piccola rinuncia può essere mentalmente corroborante.
D'altra parte ricordiamo che lo spirito dello sport, di piacere
personale e collettivo, a volte può anche passare da un bicchiere
con gli amici. Ricapitolando, per tutti agonisti e tapascioni:
- dalla sera a subito prima della gara/allenamento importante: meglio evitare alcolici
- dopo la gara: a seconda della serietà agonistica, evitare alcolici o ci si può concedere una birra, meglio se chiara ed artigianale, magari una birra “torbida” cone una Blanche od una Weiss (contenenti più micronutrienti e più buone delle birre industriali)
- durante la gara decisamente meglio evitare alcolici (beh, se siete Bosatelli vincerete comunque il Tor des Geants, ma parliamo di corse e atleti oltre ogni classificazione in cui ci sono da considerare anche i fattori fisici e psicologici individuali)
L'ultimo consiglio che
voglio darvi è, contrariamente a quanto appena detto, di provare ad
andare a correre dopo due o tre birre una volta (su un sentiero
sicuro e conosciuto ovviamente), o di iscrivervi all'Arrancabirra,
per capire cosa succede quando alcol e spirito trail si fondono!
Fonti:
J. Weineck; Biologia dello sport ed.2013, Calzetti e Mariucci editori
A. Jeukendrup: http://www.mysportscience.com/single-post/2016/10/18/Sports-beer-for-athletes
http://www.mysportscience.com/single-post/2016/10/17/Hydrating-properties-of-various-drinks
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